Una delle caratteristiche dell’agricoltura biologica é il non utilizzo di prodotti chimici di sintesi. Non é un consiglio, ma un vero e proprio divieto indicato nel disciplinare del biologico. Non possono essere utilizzati prodotti fitosanitari chimici e neanche concimi e fertilizzanti di origine chimica e/o minerale. Ma nel caso del vigneto, ogni anno si ha una rimozione dal sistema, degli elementi principali per la nutrizione della pianta come azoto, fosforo e potassio. Con la vendemmia prima e la perdita delle foglie poi, con la potatura verde e invernale, diminuiscono le sostanze che danno nutrimento alla pianta.
Dicevamo che in agricoltura biologica l’utilizzo di concimi chimici e/o minerali non é ammesso. Quindi come nutriamo le nostre piante durante l’inverno per la nuova annata?
Nel biologico sono ammessi tre tipi di interventi:
1) l’utilizzo di concimi organici, in vendita, derivanti dalla decomposizione controllata degli scarti di origine vegetale, alimentare o animale. Emanano terribilmente un cattivo odore e a volte non si è proprio sicuri di quello che ci sia all’interno;
2) l’utilizzo di letame animale, ben maturo che, oltre ad apportare azoto, fosforo e potassio, è definito un ammendante, ovvero migliora la struttura e apporta sostanza organica al suolo. Difficile da reperire e da distribuire nei vigneti;
3) il sovescio con leguminose, che consiste nel far crescere fino ad un certo punto alcune specie di piante nel vigneto. Dopo la vegetazione, le stesse, vengono tranciate o interrata. Di questa tecnica, ne parlerò in maniera più approfondita perché a mio parere, è quella di più facile attuazione e anche più green.
La tecnica del sovescio
La tecnica del sovescio infatti, ha il vantaggio di rigenerare i terreni in quanto, oltre a fertilizzare il terreno stesso, aiuta a migliorare la strutt
ura del suolo e ad apportare sostanza organica.
Si possono utilizzare diverse varietà di piante, per l’attuazione di questa tecnica: favino, pisello,trifoglio e veccia (noi abbiamo utilizzato il favino!), p
iante che arricchiscono il terreno di azoto e fosforo grazie alla simbiosi radicale tra alcuni batteri e la pianta stessa. In particolare, la simbiosi consiste nel fissare l’azoto
atmosferico nelle radici da parte del batterio e di renderlo disponibile poi con il sovescio da parte della pianta. Non a caso, queste piante, si chiamano azoto-fissatrici. E’ possibile utilizzare anche altre piante per il sovescio come il grano saraceno che arricchisce il terreno di potassio, oppure le crucifere (senape e rafano) che arricchiscono il terreno di zolfo.
Oltre alla nutrizione per la pianta, il sovescio come dicevamo, ha anche il vantaggio di aumentare la fertilità biologica dei suoli, aumentando così la fauna del sottosuolo (lombrichi e insetti) , facendo diventare il terreno più soffice e meno asfittico. Ecco alcuni consigli pratici per la concimazione con la tecnica del sovescio con leguminose:
- la semina va fatta nel mese di ottobre- novembre,
- mentre il sovescio o l’interramento va fatto entro il periodo di massima fioritura della pianta, che solitamente corrisponde ai mesi di marzo ed aprile.
Se avete domande e/o suggerimenti scrivetemi pure, buona giornata.